MARVELLI E LE ACLI

Alberto Marvelli, oltre a fare parte dell’Azione Cattolica e della Fuci, era anche socio delle Acli.
Sul giovane ingegnere riminese, dieci anni fa dichiarato Beato, sono stati pubblicati molti libri, che vanno ad aggiungersi al “Diario” e ai testi che lui stesso ha scritto. In due dei volumi pubblicati, vi sono documentate le relazioni tra Marvelli e la nostra associazione.

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In particolare, nel libretto “Un beato che resta amico” scritto da Fausto Lanfranchi, al capitolo 19 “Insegnare ai poveri a pregare” si racconta che Marvelli, al termine della guerra, era socio delle Acli per portare una voce cristiana nel mondo del lavoro, in cui si andava invece diffondendo il marxismo ateo.

Un’altra pubblicazione, “L’amore non è mai riposo. Il cammino spirituale di un laico cattolico” a cura del Centro documentazione “A. Marvelli”, cita il fatto che Alberto, dopo la Messa quotidiana delle 9.30 nella chiesa di Santa Croce, distribuiva i buoni mensa ai poveri e poi, nei locali delle Acli, serviva i commensali, insieme ai quali si fermava a mangiare per dialogare con loro e ascoltare le loro richieste.

Giuliana Zangheri
consigliere provinciale Acli Rimini