Il ceto medio sprofonda”. Le Acli chiedono certezza sulle misure fiscali

La crisi colpisce il ceto medio: famiglie sempre più impoverite
Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli. Calo “inequivocabile”: dal 2009 –1 per cento. Si consolidano i redditi da lavoro dipendente (+0,2 punti), a scapito di quelli da fabbricati (-0,1 punti). L’analisi delle politiche fiscali e delle disuguaglianze

Rapporto Acli su redditi: ceto medio sempre più povero
Martedì, 18 Giugno 2013 18:54

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Obiettivo irrinunciabile dare più liquidità alle famiglie con aumento delle detrazioni

L’interminabile dibattito cui assistiamo, sull’Imu e sull’aumento dell’Iva al 22%, secondo noi, non agevola la ripresa“, afferma Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, nel suo intervento (audio) questa mattina a Roma alla presentazione del Primo Rapporto Acli sui redditi di lavoratori e famiglie, realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Michele Mariotto, Vice Presidente Delegato del Caf Acli ricorda che il Caf Acli incontra oltre due milioni e mezzo di persone all’anno ed afferma che “questo primo Rapporto costituisce un progetto che parte oggi ma che intendiamo mantenere e sviluppare nel tempo ed estendere ed adattare alle singole realtà territoriali”.
L’incertezza perdurante in materia fiscale – sostiene Gianni Bottalico – sembrerebbe persino peggiore di una decisione sbagliata, in quanto agli effetti che produce. Credo che i dati di questo Rapporto ci dicano innanzitutto che la riforma della fiscalità richiede una visione di lungo periodo. Le Acli auspicano che il dibattito parlamentare sulla delega fiscale implichi uno sforzo comune per dare un messaggio di certezza e di stabilità, di cui le famiglie hanno bisogno. La responsabilità crea certezza, ci sentiamo di sottolineare di fronte all’attuale governo, che ha fatto della responsabilità la ragione principale della sua esistenza“.
Le Acli chiedono politiche che non guardino solo che alla quantità (il punto in più o in meno dell’Iva, l’entità della rata dell’Imu) ma che puntino soprattutto a modificare la mentalità, a far diminuire i dubbi ed aumentare la fiducia tra i cittadini e consumatori, attraverso la certezza degli interventi. “Solo la certezza dell’entità di una tassa – afferma il presidente delle Acli – può consentire alle famiglie, ai lavoratori, ai pensionati di programmare le loro spese. Se domina l’incertezza in materia fiscale il risultato è che la gente spende ancora di meno perché si prepara alle stangate che hanno da venire. L’obiettivo irrinunciabile è quello di dare un po’ più di liquidità alle famiglie, e soprattutto alle giovani generazioni, anche attraverso l’aumento delle detrazioni su beni di largo consumo“.

L’intervento del viceministro Maria Cecilia Guerra (audio)