GIOVANI E LAVORO, l’indagine delle Acli di Rimini

Dopo le indagini sul lavoro, in generale, nella provincia di Rimini (2018) e il focus su “Le imprese delle donne” (2019), le Acli provinciali di Rimini in questo 2022 rivolgono l’attenzione ai giovani locali e al loro difficilissimo rapporto con il mondo del lavoro.

Insieme al sociologo Primo Silvestri, direttore del mensile TRE Tutto Romagna Economia, è stata realizzata la ricerca “Giovani e lavoro. Indagine sulla condizione occupazionale degli under 30 in provincia di Rimini”, che sarà presentata domenica 16 ottobre alle ore 17.45 nella Sala don Pippo, Parrocchia di San Gaudenzo (piazza Mazzini) in una tavola rotonda a cui interviene anche Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli.

Scrive Primo Silvestri nell’Introduzione alla ricerca: «Nel mondo del lavoro i giovani, in particolare nella nostra provincia, sono tra i più penalizzati.

Nel 2020, su cento giovani di età 15-29 anni, avevano conseguito un lavoro 32 a Rimini, 43 a Forlì-Cesena e 37 a Ravenna, con una media regionale di 41.
Colpa del Covid? Per una piccola parte (gli alberghi chiusi hanno sicuramente pesato), ma il fatto che un deficit di opportunità occupazionali per i giovani locali fosse già presente negli anni precedenti, ci dice che il problema è più strutturale che congiunturale. Che ha, cioè, molto a che fare con le caratteristiche della economia locale. Dal fatto, per esempio, che mentre nella manifattura riminese trova lavoro appena un occupato su quattro, a Modena e Reggio Emilia succede per due su cinque.

Una distribuzione diversa del lavoro ha ricadute non propriamente marginali. Infatti, se la retribuzione lorda media annua di un giovane riminese, nel settore privato, a malapena supera 10 mila euro (dato 2019), nelle due province emiliane citate, ma anche a Bologna e Parma, si sta tranquillamente sopra i 15 mila euro. Una differenza che trova la spiegazione principale nel turismo, importante per Rimini, dove i contratti sono prevalentemente a tempo determinato e le paghe più basse. Insomma, si lavora meno (cioè per periodi limitati, e non tutto l’anno) e si prende meno. E questo spinge in basso la media.

Trovare soluzioni per recuperare questo gap, a meno di non decidere che questa differenza deve rimanere, quindi ci va bene, dovrebbe essere compito delle politiche economiche locali. E perché no, regionali. Attualmente è in corso, coordinato dal Piano Strategico di Rimini, la stesura di un Patto per il lavoro e per il clima. Vedremo se conterrà proposte in merito, oppure per i giovani sarà una ennesima occasione persa».

La tavola rotonda di domenica 16 ottobre inizia con i saluti del presidente delle Acli provinciali di Rimini Marco Tamagnini, seguiti da quelli di Francesca Mattei, assessora alle Politiche per i giovani e al Patto per il clima e il lavoro del Comune di Rimini.
A seguire la presentazione del rapporto “Giovani e lavoro. Indagine sulla condizione occupazionale degli under 30 in provincia di Rimini”, a cura delle Acli e di Primo Silvestri, direttore di TRE Tutto Romagna Economia.
Quindi l’intervento di Lucia Grassi, coordinatrice Hub formativo IeFP, Fondazione Sergio Zavatta, Rimini e le testimonianze di alcuni ragazzi e ragazze riminesi che si sono “inventati” un lavoro partendo dalle proprie passioni.
In chiusura l’intervento di Emiliano Manfredonia, presidente nazionale Acli e le conclusioni di Marco Tamagnini, presidente Acli provinciali di Rimini.
Modera l’incontro il giornalista Giorgio Tonelli.

La tavola rotonda è inserita nel calendario della Festa del Borgo Sant’Andrea, quest’anno curata dalle Acli provinciali di Rimini.

INFO: Segreteria Acli: 0541 784193, www.borgosantandrea.net