NO AL GIOCO D’AZZARDO, anche le ACLI per contrastare la ludopatia

Il gioco d’azzardo nella provincia di Rimini e in tutta Italia è diventato un fenomeno preoccupante perché coinvolge le persone più fragili, distruggendole psicologicamente e facendole sprofondare nella ludopatia, la sindrome del giocatore compulsivo. Questi comportamenti disturbati creano problematiche serie nelle famiglie e nell’intera società, senza dimenticare che il gioco d’azzardo provoca un enorme giro d’affari, terreno fertile per la crescita della criminalità organizzata.

Per contrastare il dilagare del gioco d’azzardo, sono più di 50 le associazioni del nostro territorio che fanno parte del progetto SLOTMOB e che hanno promosso la petizione “A che gioco giochiamo?”. Anche le ACLI hanno aderito e stanno portando il proprio contributo per evitare il diffondersi di questa piaga sociale.

Gli enti pubblici locali hanno risposto positivamente alle sollecitazioni dei cittadini e delle associazioni. Già dal 2014 la Regione Emilia-Romagna ha lanciato il progetto “SlotFreeER” con cui, grazie a una vetrofania sulla vetrina, si segnalano gli esercizi commerciali virtuosi in cui non si trovano le famigerate slot machine. La Regione ha anche stanziato dei finanziamenti per promuovere nei Comuni iniziative che contrastino il diffondersi del gioco d’azzardo.

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In particolare, a Riccione, è prevista l’attivazione di un bando pubblico per l’erogazione di contribuiti economici agli esercizi che disinstallino le apparecchiature, dietro presentazione di progetti vincolati alla creazione di luoghi d’intrattenimento sociale come consultazione gratuita di libri e riviste, giochi o spazi bookcrossing. Inoltre saranno organizzati incontri pubblici alla presenza di esperti e testimonianze di persone riuscite a sconfiggere la ludopatia. Oltre a una campagna informativa, verranno predisposti all’interno del Centro per le Famiglie uno sportello d’ascolto e gruppi di mutuo aiuto condotti da psicologi.

A Rimini giovedì 9 febbraio il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno incentrato sul contrasto al gioco d’azzardo. Il sindaco Andrea Gnassi ha ricordato che «in questi giorni sta approdando in sede di conferenza unificata (che vede allo stesso tavolo Stato, Regioni e Comuni) una proposta normativa che è il frutto di otto mesi di lavoro prodotto dagli enti locali e dai territori. Un lavoro nato dal basso e che finalmente si incrocia con il Governo. Questa intesa andrà a definire una serie di scelte che non rimarranno sulla carta, ma si trasformeranno in atti normativi. Ad esempio, uno degli obiettivi dichiarati della proposta è quella di arrivare a una riduzione del 30% delle slot e delle apparecchiature da gioco e di dimezzare nell’arco di tre anni le sale da gioco. Si tratta quindi di un lavoro molto pragmatico, particolarmente rilevante per una regione come l’Emilia Romagna che è quarta in Italia per diffusione di apparecchiature da gioco, ben 35mila. La proposta normativa si concentra su diversi aspetti, dall’innalzamento qualitativo dei punti gioco (ad esempio accesso più visibile e maggiore illuminazione delle sale, identificazione di chi accede), all’aspetto formativo ed educativo. In particolare dà possibilità agli enti locali di poter effettuare maggiori controlli e di regolamentare orari e collocazione urbanistica dei punti gioco. Come Amministrazione, in appoggio all’ordine del giorno del Consiglio, abbiamo già dato direttive agli uffici competenti affinché si possano ridurre le affissioni pubblicitarie delle sale gioco, purtroppo ancora presenti nella nostra città proprio a causa dell’assenza, fino a questo momento, di un contesto normativo di riferimento».

Per maggiori informazioni: http://sociale.regione.emilia-romagna.it/news/2017/gennaio/gioco-d2019azzardo-la-regione-raddoppia-i-fondi-per-gli-esercenti-201cslotfreeer201d

 

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